:::L'indi(e)fferente::: /> Too Cool for Internet Explorer
08 novembre 2007
Ci son poi dei giorni...

ci son poi dei giorni in cui vedo riflesso me stesso in un bicchiere d'acqua, in una goccia, nel cielo.
E le luci della città attorno sembrano così strane, ogni anno diverse, ogni anno più spente.Con i giorni che ormai durano poco, con il freddo che mi divora la faccia, e la bici che corre quasi più di prima.
Io non so se è lo sforzo dei pedali o il mondo che corre più lento sotto di me, ma questi giorni passano in fretta, ballo coi Wombats, cerco la disperazione in un vecchio best di Faust'o,
prendo per mano Titti e le dico che tutto passerà,
ho paura di morire affogato
nell'umidità di questa città.
E questa è una mattina di sole, così bella che quasi mi brillano gli occhi, con i raggi che entrano in una stanza in cui non so davvero quanta gente sarà entrata. O quanta ne entrerà.
E se poi penso che questa stanza per me è un pò il centro del mondo, allora questo pianeta non è poi così piccolo.
Due settimane fa pioveva, oggi no, oggi sole.

Dopo la pioggia (Gianni Rodari)

Dopo la pioggia viene il sereno
brilla in cielo l'arcobaleno.
E' come un ponte imbandierato
e il sole ci passa festeggiato.
E' bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.
Però lo si vede, questo è male
soltanto dopo il temporale.
Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente?
Un arcobaleno senza tempesta,
questa si che sarebbe una festa.
Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra.
 
Scribacchiato da G. D. alle 9:08 AM | Permalink | 0 Commenti...
05 ottobre 2007
Vai Mick!
quest'uomo, è tutto quello che chiamano rock'n'roll :

People say that I'm high class
But I'm low down all the while
People think That I'm crazy
When I flash that California smile

But I can still paint the town
All the colour of your evening gown
While I'm waiting for your blonde hair
To turn grey

People say I'm a drinker
But I'm sober half the time
People say I'm a loser
But I get lucky on the side


Yeah but I can still paint the town
All the colour of your evening gown
While I'm waiting for your blonde hair
To turn grey

All my life I waited for
Someone who would show where the bliss is
All my life I waited for
Someone who would take me past the kissing

People say I'm a loner
I like to get lost in the crowds
People call me a dresser
I wear my sports clothes way too loud

Yeah but I can still paint the town
I can shake it and turn it upside down
While I'm waiting for your blonde hair
While I'm waiting for your blonde hair
While I'm waiting for your blonde hair
To turn grey...

Etichette:

 
Scribacchiato da G. D. alle 7:12 AM | Permalink | 0 Commenti...
20 settembre 2007
Piccolo Paese...
E si ritorna, dopo questa indefinibile estate, in una città che ormai sento mia più di ogni altra. In una strada che ormai è la mia strada, e in una casa che è cambiata pur rimanendo la stessa.
Insomma, tra piccoli cambiamenti e grandi sorprese la stagione più calda dell'anno (speriamo rimanga tale) volge al termine, tornano gli esami, tornano le abitudini di essere studente in una, per me, grande città.
Quest'estate mi svegliavo al mattino prima dell'alba, uscivo in terrazzo e guardavo il sole che sorgeva dietro le montagne. Le Alpi Apuane sono un gran bel vedere. Ma di questo te ne accorgi solo quando ormai certi posti li hai dimenticati, per forza o per voglia. Vedere le creste e le cime rocciose, sentire il profumo dell'erba, e di notte il silenzio interrotto dai singhiozzi dei grilli sono sensazioni, idee che ormai collego al mio essere bambino, alla mia bella, dolce infanzia. Il paesino in cui ho vissuto posso avidamente odiarlo ma altresì non posso egoisticamente dimenticarlo. E' come se i miei anni trascorsi lì, mi leghino in qualche modo a pensieri, azioni, decisioni, esperienze che forse nessuno qui ha avuto mai modo di provare. Perchè vivere in un paesino di 120 abitanti, al mondo d'oggi sembra impossibile. E lo è. Ma è anche bello ricordare di aver vissuto in un paese di gente infida, chiacchierona, invidiosa, ma quanto mai ingenua e reale. E vivere in un paese è come vivere in un film neorealista del dopoguerra. C'è la terra da coltivare, le figlie da maritare, c'è la capo-chiacchera del paese, e le donne che al sabato vanno tutte in chiesa a gruppi. Ci sono gli ubriaconi che passano più tempo al bar di quanto stiano con le proprie famiglie, e poi i personaggi essenziali di ogni piccola comunità :
- il matto : Piero (altresì detto Pierino, Il Piero, Piersilvio) alto 2 metri, un gigante che fuma solo Marlboro rosse, ha fuso diversi motorini per l'eccessivo peso e le migliaia (oltre 100.000) di kilometri percorsi. SI narra che in gioventù parcheggiasse la sua Simca, spostandola a braccia.
- l'ubriaco : Battì, gran raccontatore di balle colossali (tipo guadagnava da muratore 15.00o euro al mese) lo vedi nelle notti d'estate e nei freddi pomeriggi invernali sbandare a piedi per l'unica grande strada del paese. Scapolo per scelta, ha donato il suo cuore all'unica cosa che lo fa stare bene : il vino.
- il cantico dei drogati : che sono un pò ovunque, e talvolta si celano con le loro meravigliose sostanze tra alberi fronduti e fitti
- La Marisa : la mia dirimpettaia, fino a pochi anni fa aveva il più grande negozio del paese, una minuscola stanzetta in cui vendeva di tutto : giochi, quaderni, colori, penne, vestiti, videocassette, ed era anche la parrucchiera delle anziane signore,che si rivolgevano in massa a lei.
- La signora maestra e il marito: (alias Dantina) una delle donne più recondite del paese, vive ancora con suo marito, anch'egli maestro (Elmo), in una casa anziana quanto loro. Andò in pensione quando io ero in seconda elementare, e incontrollate voci di corriodio narravano che il marito della signora ogni giorno a colazione si mangiava agli crudi con pane e olio, buttandoci dietro 2 bicchieri di vino. Io non ci ho mai creduto, almeno finchè mio padre l'anno scorso non è venuto a sapere dal vecchio maestro stesso, che in realtà, era tutto vero. Dicono anche che qualcuno anni fa, a carnevale gli regalò una pestilenziale chewingum all'aglio e lui la biascicò contento.
- La Nella : la negoziante di fiducia, gastronoma ed esperta di cucina. Io e i miei amici da piccoli contavamo le impronte di unghie che lasciava sui pezzi di formaggio che le nostri madri ci mandavano a prendere. Ci faceva i panini più buoni del mondo, su questo non si discute!
- La Gabriella : ovvero la postina. Non suona mai i campanelli per recapitare la posta, semplicemente grida e la sua voce è più forte di un allarme alla banca centrale di New York.
- Don Guido : ovvero il curato bonario. Gran celebratore di matrimoni e sacramenti. Ovunque ci sia qualcosa da benedire, lui c'è. E soprattutto è presente al dopo-cerimonia, ospite di pranzi interminabili e cene sociali.
- Gogò : l'uomo che non ha freddo. Anche d'inverno lo vedi passeggiare in maniche corte. Si ammala sempre, ma non ditelo mai a nessuno.
- Polifemo : il trattore più mono-occhio del mondo. da quando ero piccolo passa a qualsiasi ora del giorno e della notte, guidato dal suo rude e gretto padrone, illuminando la strada col suo unico faro giallo. Da piccolo avevo paura che mi rapisse e mi uccidesse.
- Il mago del legno : giovane atleta, si allena tutto l'anno nei boschi tagliando alberi, caricandoli sul trattore e poi facendoli a pezzi. Nel tempo libero coltiva vari campi e gira con la sua Vespa truccata che soggiace triste al suo peso. Si narra che anni fa stese un bue colpendolo nelle parti basse con un pugno e sollevò un giovane equino con la forza delle sole braccia.
- L'ubriaco capitolo II : Lucianino. Vive con la sua silente moglie, e ogni giorno parte con la sua anziana Citroen per fare il giro dei bar. Se gli facessero l'etilometro, capirebbero che in realtà lui è già morto.  E invece, stoicamente, parte e ritorna con la sua esile macchina, senza mai avere guai o problemi. Un mito.
- La Serena : vetusta signora, quando eravamo piccoli e andavamo a rubare sugli alberi le sue ciliegie ci tirava contro sassate. Momento di suspense, Simone che cade dall'albero battendo di schiena. Viso paonazzo, respiro assente, pensavamo : è morto. All'avvicinarsi della serena, resuscita e riprende a correre... 
- I giocatori di carte : non li vedi, li senti, gridano dal bar come si ammazzassero a forza di sevizie i propri cari. Talvolta fanno pure a botte. ovviamente giocano a bevute.
- Il Barba : gestore del bar, fu costretto a gettare tutte i mazzi di carte in suo possesso con un gesto plateale, nella stufa. Non voleva grane, perchè giocare a soldi non è corretto. A bevute però si, così i soldi li prende solo lui. Fa merenda con panini farciti di pezzi di suino enormi e non ha ancora capito cosa siano gli scontrini.
e dulcis in fundo :
- il Dottor Zivago, o Doctor Lecter: il mago della medicina, il luminare Omero, coltivatore diretto, cacciatore di specie protette e non, fa anamnesi e diagnosi anche sul luogo di lavoro, ma preferisce l'aria aperta.
- il matto volume II : Romanelli, costruttore di capanne con all'interno foto del papa miste a effigi di Lenin. Girava sempre con il suo cane, Berlusconi, cantando vecchi stornelli d'epoche ormai remote, rubava cartelli stradali per attaccarli agli alberi dei suoi boschi e non perdersi mai. aveva l'aria di un vecchio contadino russo, con il fazzoletto al collo e i baffi alla Peppone. Da un pò di anni è andato a regalare sogni perduti e idee geniali in quel di La Spezia, in via Prione, la via centrale. Io e i miei amici abbiamo sempre nutrito verso di lui una sincera e commossa ammirazione, tanto che da picolo io dissi a mia mamma che da grande sarei diventato come Romanelli.
Menzione speciale per :
- la Daria che quando ero piccolo mi chiamava sempre "Omin dai peri cotti" e se ne è andata conservando il mistero di questo nome.
- la Miglietta che era la più anziana del paese e che andavo sempre a trovare con mia nonna, mi regalava i crackers della Saiwa, ed erano tanto buoni che così ora non ne fanno più!Di lei ricordo la sedia a dondolo, e gli occhi di chi aveva visto così tante cose da essere ormai davvero stanca.
- La Susy, la Valeria, Simone, Matteo i miei amichetti preferiti, i giorni d'estate e d'inverno passati con loro, sono la cosa che più mi lega ancora adesso al mio piccolo paese.

come si dovrebbe fare di consueto, dovrei versare un bicchiere e brindare al mio odio e al mio amore verso il posto in cui sono vissuto. "Non è la fatica a farci paura nè il sangue delle cadute, con le nostre bici andremo ovunque e conquisteremo il mondo".
Salute!

Etichette: ,

 
Scribacchiato da G. D. alle 9:02 AM | Permalink | 0 Commenti...
07 luglio 2007
Live Earth
Oggi, in 8 città del mondo si tiene Live Earth.
E' un concerto che passerà alla storia, o almeno così si dice.
La lotta principale, così come quella di due anni fa - del live 8- ovviamente non è quella espressa dai programmi ufficiali, ma quella ancora più estenuante contro i pareri cinici, denigratori e ignoranti di milioni di persone. Soprattutto è una lotta all'ignoranza di chi crede che tutte le opere di sensibilizzazione siano inutili. E' una lotta contro che chi crede che ai ragazzi di oggi importi qualcosa dei pareri degli esperti e dei politici. E' una lotta di chi crede che la musica possa ancora, più di prima, fare qualcosa per smuovere una mentalità.
C'è dell'ipocrisia in gente come Madonna, è vero, c'è dell'ipocrisia nel fatto che quella cavolo di Microsoft ti richieda per forza Explorer per vedere il concerto, però bene o male se ne parla, e questo credo sia un obiettivo raggiunto.
Qui non si tratta di soldi, non si tratta di bambini o guerre, si tratta di tutti noi. Ed è una cosa seria, ad ogni latitudine, in ogni angolo remoto di questo bel pianeta, ci siamo dentro tutti.
Se imparassimo anche solo ad ascoltare quello che certe manifestazioni vogliono trasmettere, se riuscissimo a capire che la vera malattia è "far finta di niente", allora potremo iniziare a godere un pò più della nostra intelligenza e del respiro del mondo.
Staccate la spina, ogni tanto...

Etichette:

 
Scribacchiato da G. D. alle 9:23 AM | Permalink | 1 Commenti...
03 luglio 2007
2 notiziuole...
In questi giorni di assenza dal blog sono accadute 2 piccole cose :

1. si sono riformati i Verve
2. ho ascoltato il nuovo singolo dei Pumpkins

piccola postilla: il prossimo anno, forse, i Led Zeppelin tornano in tour.
E l'Italia che un anno fa vince i mondiali per me è solo un trafiletto da ultima pagina.

VAI ZIO BILLY!!! :



I dont want to fight, every single night
Everything I want is in your lies
You and me go back, to places I don't know to care
The spoils of all I got were left as scraps
Don't let me say this, but you're no worse than me, too crazy

The unreal, real never was, just because
The ugly, feel we've had enough
The unbelief, someone gave us up

I wanna be there when you're happy
I wanna love you when you're sad
Can't stand the morning rain
Get out I'll take your place then
Can't stand the blazing sun
Close your eyes you'll see, the angel dies

I don't wanna be, anything believes
A million watts of sound can't compare
Come along you'll see the world

home
Oh is the White House all they want?
I'll sing for...

The unreal, real never was, just because
The ugly, every living soul
The oh so real, someone gave us up

Don't break the oath
I wanna love you when you're happy
Don't break the soul
I wanna be there when you're sad
Withstand the pouring rain

The unreal, as real as any loss, too easy now
The unreal in every living soul
Dumb day now

Can't stand the blazing sun
Can't stand the morning rain
Ah get out I'll take your place ... again
I don't wanna be alone
I don't wanna be alone
I dont wanna be alone - no

If its the White House all they want,
Black house they'll get

Etichette: ,

 
Scribacchiato da G. D. alle 9:01 AM | Permalink | 0 Commenti...